Psicoterapia

“Se un problema non ha soluzione, perché ti preoccupi? Se un problema ha la soluzione, perché dovrebbe essere un problema?” (Confucio)

Il disagio psichico è una condizione psicologica, che spesso la persona somatizza a livello fisico e che si manifesta in particolari situazioni e momenti della vita, ma che generalmente copre tutte le fasce d’età.

Metodo

Secondo l’approccio costruttivista, i cui primi studi si hanno in America a partire dagli anni ’50, il disturbo psicologico ha un forte valore soggettivo. Il problema esperito viene “costruito” dal paziente attraverso le sue azioni e alla sua personale interpretazione delle risposte che riceve dall’ambiente. Jean Piaget non è oggi considerato uno psicologo costruttivista, seppur le sue idee hanno contribuito nel 900 a dare un forte impulso allo sviluppo di quest’ottica.

Lui sosteneva che il bambino costruisce la realtà attraverso la sua esperienza, senza la quale non impara: prima fa, poi costruisce la realtà e quindi l’esperienza. La conoscenza non è uno stato, ma un processo continuo e ininterrotto.

  • La terapia strategica è una forma di trattamento che analizza le tentate soluzioni che il paziente il più delle volte inconsapevolmente mette in atto e che favoriscono l’insorgenza e il mantenimento del disturbo.
  • Le tentate soluzioni sono rappresentate da tutti quei comportamenti, i pensieri, gli atteggiamenti e i sentimenti che in passato hanno avuto una funzione gratificante e naturale e oggi vengono replicate dal paziente in situazioni diverse, assumendo una valenza disfunzionale.
  • Il disagio psichico è vissuto dal paziente nel momento in cui mette in atto un copione di reazione e di risposta in tutti quei fenomeni che somigliano a una situazione iniziale dove ha funzionato. In tal senso una realtà generata in precedenza oggi può non essere più valida.

"Paul Watzlawick e Giorgio Nardone"

Fondamenti

La terapia strategica deve la sua nascita, oltre che il suo sviluppo, agli originali contributi di Paul Watzlawick, psicologo austriaco di formazione psicoanalitica, esperto di linguaggio e logica e Giorgio Nardone, psicoterapeuta italiano di fama internazionale e brillante esponente della Scuola di Palo Alto e del Mental Research Istitute (MRI).

  • Paul Watzlawick pubblica nel 1974 “Change” dove si illustra l’innovativo approccio clinico e terapeutico; questa opera propone un modello basato sulla logica della formazione, della persistenza e della soluzione dei problemi. A partire da questi studi, fu costituito il background di quel metodo psicoterapeutico conosciuto oggi come approccio strategico, il cui pilastro principale era lo studio della pragmatica della comunicazione umana durante il colloquio clinico.
  • Nel 1987, Giorgio Nardone fonda ad Arezzo, insieme al maestro Paul, il CTS Centro di Terapia Strategica, che ha lasciato un’impronta fondamentale sullo studio empirico della psicoterapia e della cura dei disturbi mentali.

Fasi

Il trattamento psicoterapico focalizzato al problema e alla sua soluzione passa dalle seguenti fasi (CTS Arezzo):

Definizione del problema

Analisi delle tentate soluzioni messe in atto, definizione del piano terapeutico, precise indicazioni date al paziente

Sblocco

E’ il primo cambiamento percepito dal paziente come significativo dopo aver aderito alle indicazioni fornite dal terapeuta. È possibile sbloccare già nelle prime sedute problemi che sono radicati da anni. Si inizia a intravedere la luce di una nuova prospettiva e di un nuovo copione di risposta.

Consolidamento

Strutturazione del nuovo equilibrio e scoperta di soluzioni funzionali. È la fase in cui, a sblocco avvenuto, la persona costruisce la nuova realtà di interpretazione del modo in cui si relaziona con se’ stesso e con il mondo esterno.

Autonomia

Progressivo innalzamento di auto-efficacia e autostima dovuto al recupero delle proprie risorse e capacità funzionali.

Efficacia ed efficienza

Gli obiettivi terapeutici si distinguono in due tipologie:

Il tempo trascorso in terapia varia da persona a persona, da storia a storia e da disturbo a disturbo. Oggi l’efficacia del trattamento si valuta anche in considerazione del tempo impiegato a risolvere un dato problema.

La Terapia Strategica è evidence based (Szapocznik et al., 2008), non utilizza psicofarmaci ed è riconosciuta come best practice per alcune importanti psico-patologie tra cui a esempio, i disturbi fobico-ossessivi, raccogliendo risultati significativi fino al 95% dei casi risolti.

Le seguenti percentuali d’efficacia per lo sblocco della patologia sono rilevate dal Centro di Terapia Strategica CTS entro i primi 7 incontri:

 

 

 

Disturbi fobici e ansiosi
95% dei casi 95%
Disturbi ossessivi e ossessivo-compulsivi
89% dei casi 89%
Disordini alimentari
83% dei casi 83%
Disfunzioni sessuali
91% dei casi 91%
Disturbi dell’umore
82% dei casi 82%
Disturbi legati alla dipendenza da internet
80% dei casi 80%
Disturbi dell’infanzia e dell’adolescenza
82% dei casi 82%
Presunte psicosi, disturbo borderline e di personalità
77% dei casi 77%

Come si può ben intendere, il fatto che le psicopatologie possano essere decisamente sofferte e persistenti da anni non significa che la terapia debba essere altrettanto sofferta e prolungata nel tempo.

“non c’è notte che non veda il giorno”    W. Shakspeare

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