Rabbia e Stress
Per permettersi una sana gestione emotiva delle situazioni che più mettono alla prova la nostra capacità di controllo bisogna considerare che la rabbia ha un unico grande scopo: essere comunicata.
Per questo durante un litigio le persone urlano quando sono arrabbiate, perché sono sicure di essere sentite. Altra caratteristica della rabbia è che la si prova sempre verso un “colpevole” e questo colpevole è sempre un essere umano. Non è possibile arrabbiarsi verso un ente astratto, una situazione o un oggetto, ma c’è un responsabile, una persona che ci fa arrabbiare.
- Quando questa persona non la troviamo, oppure sappiamo chi è ma non ci sentiamo in grado di comunicare quanto ci sta facendo arrabbiare, la rabbia ha due opzioni: prendersela con gli oggetti (porte, bicchieri, piatti, documenti stracciati...), prendersela con sè stessi.
- La direzione verso cui viene veicolata è quindi esterna, verso il mondo, o interna, verso noi stessi e il nostro modo di essere. Questo processo a volte è consapevole, a volte non lo è e può portare a una somatizzazione dello stress con manifestazioni a livello somatoforme e con comportamenti autosabotanti.
Tra le situazioni che più generano stress e difficoltà in una funzionale gestione della rabbia vi sono:
LAVORO
Relazione con cliente, relazione con capo, relazione con collega, relazione con collaboratore.
FAMIGLIA
Relazione con il partner, relazione con i figli e/o situazioni in cui stanno male, relazione con i genitori.
ISTITUZIONI
A volte, è possibile sviluppare un senso di rabbia forte verso enti più astratti o verso il mondo in generale. In questo caso è possibile rilevare nella narrazione del paziente i veri responsabili di tanto nervoso, un colpevole spesso passato che rende sproporzionata la frustrazione di oggi.
Vuoi prenotare un appuntamento?
Scrivimi una mail e ti rincotatterò il prima possibile!